Enoturismo: un'anatra (ancora) zoppa
Tanto per cominciare: cos’è l’enoturismo? Il 27 dicembre 2017 è stata promulgata la legge di bilancio dello Stato: all’interno di questa ci sono 4 commi che definiscono le attività enoturistiche. Secondo noi è una pietra miliare, perché per la prima volta il Parlamento e il Governo riconoscono l’esistenza e l’importanza dell’enoturismo come attività specifica dei produttori vitivinicoli. L’enoturismo – parola unica che individua, come è ovvio, il turismo del vino – è materia ampia, che individua tutte le attività ricettive e divulgative che si possono fare nei luoghi
di produzione del vino. Non solo e non tanto degustazioni:
visita alle cantine e ai vigneti, vendemmie didattiche, attività esperienziali, corsi: queste sono solo alcune delle possibilità offerte a “cantinieri” e turisti interessati, e si potranno sempre più realizzare seguendo le diverse stagioni e fasi della coltivazione della vite e della produzione del vino.
È giusto del resto che la legislazione recepisca l’accadere di un fenomeno e di conseguenza ne fissi le regole: come è stato ormai decenni fa con l’agriturismo, ora si verifica con l’enoturismo. Il turismo del vino è nato 25 anni fa, e ora diventa finalmente adulto: l’introduzione di regole ben fatte non è un fardello, ma l’inizio di nuove opportunità.
Queste novità offriranno grandi possibilità sia agli operatori del turismo del vino sia ai turisti e ai viaggiatori, che potranno visitare tutti i luoghi di produzione del vino in piena sicurezza e con tutte le opportune garanzie.
Perché “anatra zoppa” e perché “offriranno”?
Perché manca un piccolo definitivo passaggio: l’emanazione del Decreto Attuativo previsto da quei commi; per questo l’anatra è zoppa, non cammina e non può prendere il volo.
Fino a quando non ci sarà questo Decreto, quello che vi raccontiamo da queste pagine saranno indicazioni, proposte e consigli certamente azzeccati, ma incompleti: perché non tutto si potrà fare.
Ma restate sintonizzati, perché nel momento in cui questa soluzione arriverà saremo tra i primi a dirvelo. E facciamo il tifo perché il Ministro Centinaio, che accorpa le competenze sulle Politiche Agricole con quelle sul Turismo, arrivi presto a poter firmare questo Decreto.
Quando questo accadrà, tutti i soci del Movimento Turismo del Vino lombardo, che da sempre lavorano per diffondere la valenza culturale, la conoscenza e la consapevolezza del vino, e l’accoglienza nelle aziende come opportunità offerta agli appassionati e curiosi visitatori, potranno organizzare sempre meglio proposte e offerte.
Nella speranza che i prossimi mesi possano davvero diventare quelli delle “Cantine aperte tutto l’anno”.